venerdì 29 gennaio 2010

reza olia

Reza Olia
Pittore

Reza Olia ha cinquant'anni e trenta di questi li ha passati in Italia. Sarebbe giusto quindi definirlo uno scultore italiano, paese del quale conosce perfettamente la lingua, la cultura, i costumi e persino la politica. E tuttavia, nella sua opera - e soprattutto nelle sue sculture - permane robusto il segno della sua origine, che si manifesta in una particolare sensibilità per il dramma del suo paese, assunto come metafora del dramma di tutti i paesi e individui oppressi, torturati, imprigionati, affamati, fucilati. Ci sono paesi o popoli singolarmente destinati a riassumere su di sé tutta la sofferenza del mondo. Uno di questi è l'Iran, dove Reza Olia è nato cinquant'anni fa. Un paese che ha conosciuto la oppressione feroce dello Scià e poi l'oppressione altrettanto feroce e oscurantista di Khomeini. Si spiega così che il nostro giovane scultore, avendo per unico bagaglio la sua passione per la scultura e un primo riconoscimento che aveva ottenuto alla III Biennale di Teheran, sia venuto, poco più che ventenne, in Italia per completarvi i suoi studi. Da qui, dopo aver conseguito il diploma di scultura prima e il diploma di scultura poi all'Accademia di Belle Arti di Roma, il giovane Olia è tornato per un anno a Teheran, da dove è stato costretto poi a fuggire, man mano che i suoi amici e compagni sparivano nelle mani della S.A.V.A.K. la polizia dello Scià. E qui, in un paese vicino Roma ha scelto di vivere, senza tuttavia dimenticare mai la sua origine e le sue convinzioni poitiche che ritroviamo, rielaborate con straordinaria efficacia, nelle sue sculture. Sono corpi piegati sotto la sofferenza delle percosse e delle torture, visi ormai privi di identità perchè vogliono rappresentare tutta la sofferenza degli oppressi, bocche tragicamente aperte a gridare l'orrore e a chiedere giustizia o vendetta. C'è in queste sculture, apparentemente spoglie di ogni ricerca formale, una straordinaria forza espressiva, una capacità rara di comunicazione. La semplicità parla con grande forza, il grido di quelle bocche, aperte su volti volutamente privi di una precisa identità giunge direttamente alla coscienza alla intelligenza e al cuore di chi osserva quelle sculture.
Si pensi all' Interrogatorio, quasi una massa informe di muscoli carne e sangue, e il volto disperatamente rivolto verso l'alto (immaginiamo che da una grata di prigione possa filtrare, forse, un filo di luce). Si pensi al Prigioniero Politico chiuso e legato nella sua cella, o al Monumento a Di Rosa il giovane ucciso a Sezze da una banda di fascisti: tutte opere che con mezzi essenziali trasmettono insieme, l'orrore per la violenza e per la sopraffazione e l'impegno alla lotta contro quella violenza e quella sopraffazione. Certo sono lontani i tempi del realismo trionfante, e l'impegno politico di un'artista viene ormai valutato quasi una imperdonabile ingenuità. E tuttavia, ben vengano questi bronzi a raccontarci storie vere di sofferenza, e a sollecitare la nostra indignazione morale, una nostra presa di posizione. E' possibile che il ricordo di questi volti stravolti e contratti non ci faccia dormire, per una notte. Ma forse anche questo ci farà bene.
Miriam Mafai










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REZA OLIA è nato a Teheran nel 1939.
Nel 1959 ha compiuto gli studi artistici, nello stesso anno si è trasferito a Roma.
Nel 1963 ha partecipato alla III Biennale di Teheran, vincendo un premio; nello stesso anno gli è stata assegnata una borsa di studio dal Governo Italiano.
Nel 1964 ha conseguito il Diploma di Scultura dell'Accademia di Belle Arti di Roma.
Nel 1965 ha esposto insieme acon altri artisti italiani e stranieri in Palazzo Barberini.
Nel 1966 Roma
Mostra personale
Nel 1967 Roma
Mostra personale a Roma
Nel 1968 ha conseguito il diploma di Pittura all'Accademia di Belle Arti di Roma, con Renato Guttuso.
Nel 1968 Rimini
Mostra personale, Sala delle Colonne, organizzata dal Comune
Reza Olia ddal 1968, per due anni, ha insegnato alla Facoltà di Arti Decorative di Teheran
Nel 1971 Monaco di Baviera
Mostra Internazionale
Nel 1972 Cerignola
Mostra personale organizzata dal Comune
Nel 1972 Pietrasanta
Mostra personale organizzata dal Comune
Nel 1972 Volterra
Mostra personale organizzata dal Comune
Nel 1973 Torino
Mostra personale Unione Culturale
Nel 1973 San Gimignano
Mostra personale organizzata dal Comune
Nel 1973 La Spezia
Mostra personale alla Sala Dante, organizzata dal Comune
Nel 1974 Follonica
Mostra personale alla Biblioteca Comunale, organizzata dal Comune
Nel 1974 Grosseto
Mostra personale nella Sala Pascucci, organizzata dal Comune
Nel 1974 Bologna
Personale al Festival Nazionale de l'Unità
Nel 1975 Carrara
Mostra Personale al Teatro Comunale Animosi organizzata dal Comune
Nel 1975 Viareggio
Mostra personale organizzata dalla Camera del Lavoro
Nel 1975 Firenze
Personale al Festival Nazionale de l'Unità
Nel 1975 Livorno
Mostra personale, Casa della Cultura, organizzata dal Comune
Nel 1975 Faenza
Nostra personale, Palazzo Esposizioni, organizzata dal Comune
Nel 1975 Cesena
Mostra personale alla Galleria Comunale, organizzata dal Comune
Nel 1976 Reggio Emillia
Mostra personale, Sala Comunale delle Esposizioni
Nel 1977 Rimini
"Omaggio a Pablo Neruda", Mostra personale, Sala delle Colonne
Nel 1978 Parigi
Personale al Festival dell'Humanitè
Nel 1979
Mostra personale all'Università di Teheran
Nel 1979 Fiano Romano
Mostra personale - Castello Ducale organizzata dal Comune
Nel 1980 Roma
Mostra personale organizzata dalla Provincia di Roma
Nel 1981 Follonica
Mostra personale organizzata dalla Galleria Comunale
Nel 1982 Imola
Mostra personale organizzata dal Comune
Nel 1982 Torino
Personale al Festival Nazionale de l'Unità
Nel 1983 Pietrasanta
Personale organizzata dal Comune
Nel 1984 Madrid
Artisti per la pace
Nel 1985 Nonantola
Personale organizzata dal Comune
Nel 1986 Arezzo
Personale organizzata dal Comune
Nel 1987 Poggibonsi
Personale organizzata dal Comune
Nel 1988 Matera
Personale organizzata dal Comune
Nel 1989 Follonica
Personale organizzata dal Comune
Reza Olia è autore di numerosi monumenti, tra i quali si ricordano quello del:
- Luigi di Rosa (Sezze Romano)
- I Martiri Partigiani (Lucignano)
- Giorgio La Pira (Busto) (Firenze)
- Kosrow Ruzbeh (Fiano Romano)
- Pablo Neruda
- Ai caduti della resistenza (Mugello)
- Luigi Longo (Busto)
- La Passionaria
- Strage di Via Fani (Aldo Moro) (Fiano Romano)
- Enrico Berlinguer (Fiano Romano)
- Ai caduti della Resistenza (Monterotondo)
- Per la pace e il lavoro (Follonica)

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